Sarteano: il mio luogo segreto in Toscana

Sarteano: la mostra fotografica che rende omaggio ai 40 anni dalla ripresa di Giostra del Saracino

Dal 30 luglio ore 21.30 al 15 settembre
Attraverso gli occhi di Franco Trombesi e Dario Pichini “la memoria da tramandare al futuro”
Il Presidente della Regione Eugenio Giani sulla mostra: “Un lavoro prezioso da salvaguardare”
Sarteano: la mostra fotografica che rende omaggio ai 40 anni dalla ripresa di Giostra del Saracino
Lo scorso 16 luglio sono iniziati gli eventi, che caratterizzano tutta l'estate del borgo, a cura della Giostra del Saracino di Sarteano e quest'anno, che ricorrono i quarant'anni dalla ripresa della manifestazione in epoca contemporanea, sarà allestita nelle sale espositive del Castello la mostra fotografica dal titolo "Nell'ottobre del 1981 vennero da me..." che, attraverso i momenti salienti di questa antichissima manifestazione e gli occhi di Franco Trombesi e Dario Pichini vuole ripercorrerne le tappe fondamentali per fissare "la memoria da tramandare al futuro". La mostra sarà inaugurata sabato 30 luglio alle ore 21.30 e potrà essere visitata fino a metà settembre negli orari di apertura del Castello (tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00; Biglietto intero 4 euro, ridotto 3 euro).

Nella mostra fotografica "Nell'ottobre del 1981 vennero da me...", 'famosa' frase del dottor Carlo Bologni - a cui è dedicata la mostra, principale fautore della ripresa (all'inizio degli Ottanta del Novecento) - attraverso tre temi emblematici "vittoria, protagonisti e giubilo", vuole rappresentare "la memoria da tramandare al futuro", momenti che fissano le emozioni di tutta una comunità, ripercorrendo la storia recente degli ultimi quarant'anni di questa antica competizione cavalleresca tra le cinque Contrade di Sarteano (Santissima Trinità, San Bartolomeo, San Lorenzo, San Martino e Sant'Andrea). La mostra è stata realizzata anche grazie al patrocinio e al contributo della Regione Toscana e del Comune di Sarteano e fa parte di RAM (Rocca Manenti Art), progetto di valorizzazione della Rocca, inaugurato dal Comune di Sarteano nel 2016, che riprende quest'anno, dopo la pausa dovuta al Covid.

«Un lavoro prezioso cui la Regione Toscana ben volentieri ha dato il suo sostegno - afferma il Presidente Eugenio Giani -. È una mostra direi 'calda', e non per le temperature che ci affliggono in questi giorni, ma per lo spirito che la anima. Lo stesso spirito che è dietro la manifestazione simbolo di Sarteano che, in perfetto stile ariostesco, ripercorre le emozioni legate al poema cavalleresco, facendone un rito collettivo, del popolo, in cui hanno un ruolo fondamentale la passione, il calore dei contradaioli, gli abbracci, le esultanze, la gioia. Tutte scene che le foto dei bravissimi Franco Trombesi e Dario Pichini hanno immortalato e consegnato alla memoria, a testimonianza che tradizioni come questa non solo fanno parte dell'identità di un territorio e del suo appeal ma sono il collante di una comunità e come tali bisogna fare di tutto per salvaguardarle, promuoverle, valorizzarle».

"I 40 anni dalla ripresa - commenta l'Assessora alla Giostra del Comune di Sarteano, Francesca Tosti, - rappresentano un importante traguardo, ma anche una ripartenza dopo il difficile periodo che tutti abbiamo vissuto causa Covid. La mostra che andiamo ad inaugurare, strutturata con grande impegno da tutti gli attori che si occupano di Giostra, sarà dedicata al Dott. Carlo Bologni, l'appassionato di Giostra per eccellenza, memoria storica della manifestazione che, con metodo, ha raccolto ed archiviato negli anni tantissimi importanti documenti che ci raccontano una tradizione antica della comunità di Sarteano".

L'evento espositivo è stato curato dalla Commissione di Conservazione Storica della Giostra del Saracino, in collaborazione col Gruppo CEGS (Comitato Esterno Giostra del Saracino), l'Associazione Giostra del Saracino stessa e le cinque Contrade. Gli scatti fotografici selezionati sono quelli realizzati da Franco Trombesi e da Dario Pichini.

Franco Trombesi, nato a Sarteano il 15 marzo del 1938, professionista legato a varie agenzie giornalistiche, ha dedicato parte della propria attività all'esaltazione dei profili sociali e culturali del proprio paese. Ha vissuto in prima persona, avvenimenti e vicissitudini di un paese storicamente e turisticamente da scoprire e al quale era legato per origini e tradizioni. Nel 1981 fu uno dei fautori della ripresa della Giostra del Saracino, sempre presente in ogni evento legato all'antica manifestazione.

Prematuramente scomparso nel 2004, ci ha lasciato un inestimabile patrimonio di ricordi legato al paese.

Dario Pichini, fotografo professionista sarteanese, specializzato in fotogiornalismo e reportage, dal 2000 ha lo studio fotografico a Sarteano ma lavora in Italia ed Europa ha partecipato, in oltre 20 anni di attività, a tutti gli eventi legati alla Giostra del Saracino documentandone la storia in ogni sua sfaccettatura.

«Questa mostra mi emoziona - afferma Gianfranco Paolini, Presidente dell'Associazione Giostra del Saracino - perché, quale attuale presidente, sento tutte le voci che in questi 40 anni hanno fatto la Giostra un po' come voci 'interiori', quasi spirituali. Ricordo molte delle persone che si trovano nelle foto, sapientemente selezionate dalla Commissione di Conservazione Storica della Giostra con l'aiuto di Dario Pichini. Le ricordo per la passione che hanno saputo trasmettere e che è arrivata fino a noi con quella capacità, tutta sarteanese, di essere ruvidamente gentili».

«In particolare - prosegue Paolini -, ricordo il dottor Carlo Bologni, con il quale ho intrattenuto una relazione di amicizia e stima che porto dentro come un dono prezioso. Ricordo, all'epoca del mio primo mandato, vent'anni fa, i suoi sapienti consigli, e la paterna attenzione verso di me che ero un giovane dirigente bancario con passione per la storia ed i cavalli, ma con tante cose da apprendere su Sarteano e sua Giostra. Fui orgoglioso di nominarlo, con l'unanimità del Consiglio, Presidente onorario e ricordo bene il giorno in cui gli consegnai un premio di riconoscimento. Ecco, la Giostra è questo 'non dimenticare'. Non tanto un luogo della 'ripetizione' di eventi lontani, un 'luogo' di conservazione; piuttosto, la Giostra è memoria attiva di un futuro che vogliamo tramandare, è attenzione verso ciò che è stato, non perché sia uguale domani, ma perché sia memoria di ieri nella visione di un domani che porterà, nel suo 'corpo', le stimmate di una passione carica di amore: viva Sarteano, viva la Giostra».