Sarteano: il mio luogo segreto in Toscana

fortificare ad arte

5 giugno 2013
Le mura di difesa ingentilite dal Vecchietta
fortificare ad arte

Fu l'architetto senese Lorenzo di Pietro di Giovanni di Lando detto Il Vecchietta a curare il progetto del castello di Sarteano (come lo vediamo oggi), insieme a un grande esperto di geometria e aritmetica, il senese Pietro di Checco dell'Abaco e a Guidoccio d'Andrea. Realizzarono uno dei primi esempi costruttivi che mostrarono il passaggio al gusto rinascimentale fiorentino dopo i secoli dello stile gotico, con un gusto estetico che unisce fortificazione e arte. 
Delle quattro cinta murarie antiche – l'ultima delle quali arrivava ad abbracciare l'intero borgo – resta integra proprio quella edificata dalla Repubblica di Siena nella metà del XV secolo, che abbraccia il mastio centrale ed è completata a levante da due torrioni circolari raggiungibili attraverso il camminamento di ronda. Il castello presenta elementi costruttivi tali da renderlo pressoché inespugnabile. Basti considerare che lo spessore delle mura alla base è di circa sette metri e che, in corrispondenza del ponte levatoio sono visibili i resti di un antico fossato che veniva riempito di materiali incendiabili in caso di assedio. Un altro elemento interessante,oltre alla quasi totale assenza di finestre, è che l'unico ingresso esistente fino al 1699 era quello consentito da una scala adiacente alla cinta muraria che, attraverso un ponte levatoio, immetteva all'interno del primo piano del mastio. In tal modo, il nemico poteva essere esposto al facile tiro dei difensori.

Il Castello di Sarteano.

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