Sarteano: il mio luogo segreto in Toscana

visita al castello

Nelle stanze della storia
visita al castello

Il castello domina l'intero borgo di Sarteano. Alla sua sommità, da un terrazzamento, si può ammirare l'intera Val di Chiana, i laghi di Chiusi, Montepulciano e il Trasimeno, oltre al monte Cetona. In ogni piano sono ancora visibili i resti di camini, rudimentali gabinetti e lavandini costruiti in travertino. La visita si sviluppa su quattro livelli.

LIVELLO 1
Le stanze del livello zero e del primo livello erano con ogni probabilità destinate allo stoccaggio di cibi e bevande necessarie alle guarnigioni.  L'approvvigionamento idrico era garantito da un sistema di canalizzazione che partendo dal tetto riforniva di acqua piovana la cisterna (oggi resta visibile sia la botola sia la grande cisterna in travertino realizzata da maestranze senesi quattrocentesche). Era possibile attingere l'acqua della cisterna dai piani superioric on dei contenitori che venivano fatti passare attraverso un apposito condotto ricavato nel parimento murario (oggi non più visibile) che terminava sopra la cisterna.

LIVELLO 2
Le stanze del secondo livello erano abitate dalle famiglie dei capitani incaricati di proteggere il prezioso avamposto militare. Alcuni stemmi sono ancora visibili nel portone in ferro che immette nel camminamento di ronda esterno. Sulla lunetta esterna situata sopra al portone campeggia la lupa senese, realizzata dal maestro Antonio Federighi e compagni scalpellini nel 1471. Questa data compare anche sul portone in ferro
esterno, sul quale compaiono gli stemmi delle famiglie dei capitani che abitarono il cassero, a conferma della sua autenticità.

LIVELLO 3
Il terzo livello era abitato dalle famiglie dei capitani che guidavano i fanti destinati a proteggere la rocca. All'interno di queste stanze è possibile ammirare una serie di elementi architettonici di straordinaria bellezza  risalenti al periodo quattrocentesco: dalle volte a crociera  costituite da laterizi realizzati da fornaci situate in prossimità del cassero, fino a ruderi di lavandini, camini e gabinetti realizzati completamente in travertino da maestri scalpellini senesi e lombardi.

LIVELLO 4
La sommità del mastio centrale si caratterizzava, nel Quattrocento, dalla presenza di un camminamento di ronda scoperto e protetto da parapetto e merli, e da una torretta sopraelevata, nelle fonti chiamata  "maschietto" , alta 10 metri, al termine della quale finiva la scala a chiocciola che attraversa verticalmente l'intero mastio. La torretta oggi non è più visibile (restano tracce della sagomatura quadrangolare sul pavimento) ed è stata sostituita dalla moderna copertura a capriate. Nel terrazzamento esterno, in corrispondenza della muratura del mastio, sono ancora perfettamente conservati gli antichi collettori di acqua piovana, i quali sono disposti  per ciascun lato in maniera  tale da formare una V. In questo modo era possibile raccogliere e canalizzarel' acqua piovana fino alla cisterna interna garantendo così l'approvvigionamento idrico.

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