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Farruscad e Cherestanì

20 marzo 2016
Una fiaba teatrale con la regia di Marco di Costanzo
Farruscad e Cherestanì
Domenica 20 marzo alle ore 17,30 al Teatro Comunale degli Arrischianti va in scena Farruscad e Cherestanì, tratto dalla fiaba teatrale "La donna serpente" di Carlo Gozzi, con la regia di Marco Di Costanzo. L'opera intreccia la trama favolosa e orientaleggiante dell'autore settecentesco con la vicenda di una misconosciuta compagnia teatrale nata tra gli operai delle cave, gli scalpellini, nella piccola frazione di Maiano (Fiesole) negli anni Trenta.

Il testo di Gozzi narra l'avventurosa storia d'amore tra il principe Farruscad e la bellissima fata Cherestanì, regina del favoloso regno di Eldorado: un terribile incantesimo non permette a Cherestanì di diventare mortale come il suo amato se egli non supererà alcune tremende prove. Lo smarrimento del principe Farruscad, in balia di una realtà in continua metamorfosi, si manifesta in un gioco di specchi tra realtà e illusione, commedia e dramma, teatro e vita.
Il contrasto tra la fiaba di Gozzi e la vicenda dei tre attori squattrinati, ultimi superstiti della compagnia degli scalpellini, è il vero nucleo tematico del lavoro che, in ultima analisi, indaga le dinamiche della vita in stato di crisi. Lo spettacolo si avvale di registri diversi, dal grottesco al melodramma, passando per il canto, e si nutre dell'energia dei tre giovani interpreti che danno vita a tutti i personaggi in uno spazio scenico costituito da due bauli e un tappeto. L'allestimento, nella sua impostazione giocosa, è un omaggio alla poetica di E. Vachtangov e al suo celebre "Principessa Turandot".

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«Il lavoro dell'Elce, "Farruscad e Cherestanì", [...] ha in sé del giocoso, del parodistico, del goliardico, del teatro nel teatro, e della metafora. Naif i tre interpreti che giocano sull'ingenuità sulla scena per costruire un varietà colorato con musichette e flastrocche, banjo e armonica, che li avvicina all'Orchestra del Titanic che continuava a suonare nonostante il transatlantico colasse a picco. Qui è la crisi, economica ma anche del teatro ma anche della società e dei valori, che se da una parte mette ansia dall'altra è fonte di gioia sperticata, alla maniera di Petrolini, amaro e geniale. Dai bauli escono mondi di tele e lenzuoli e abiti, i cambi costumi sono a vista, gli attori sono anche musicisti, campana tibetana, o rumoristi. Esponente di una commedia dell'arte con guizzi curiosi l'Elce ha saputo, sperimentando anche nel linguaggio o nelle pose da cinema muto, rendere allegro ma non frivolo un lavoro che già funziona».
Tommaso Chimenti, Corriere Nazionale, (6/5/2013), in occasione del primo studio presentato al Teatro della Pergola.

regia Marco Di Costanzo
con Daniele Caini, Erik Haglund, Tatiana Muntoni
suono Andrea Pistolesi
arrangiamenti vocali Lucia Sargenti, adattamento Marco Di Costanzo, produzione Teatro dell'Elce in collaborazione con Teatro della Pergola, Teatro Solare di Fiesole, Teatro Excelsior di Reggello con il sostegno di Regione Toscana

Ingresso: Euro 10,00 Soci Arrischianti Euro 8,00
Info e prenotazioni: 393 5225730 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.