Qui ogni epoca ha lasciato le sue tracce: basti citare la tomba etrusca della Quadriga infernale, il castello senese, l’Annunciazione del Beccafumi. Questa è una terra ricca di leggende, ancora vive, e di fatti storici incredibili, tutti da scoprire. Anche per questo, sono il tuo luogo segreto in Toscana.
Francesco Cennini fu un potente Cardinale, molto legato ai Borghese (famiglia originiaria di Siena) e vicino per due volte al soglio potifici. Suo fratello Antonio fu il primo marchese di Castiglionello del Trinoro. La famiglia Cennini, che a Sarteano si identifica con un palazzo quattrocentesco e
I primi documenti che parlano del castello risalgono al 1038, quando Sarteano apparteneva ai conti Manenti (al pari dei castelli di Chianciano, Chiusi, Moiane), consorteria longobarda discendente dai Farolfi o Farolfingi, detta anche dei Rimbotti. La sua storia è lunga e gloriosa: documentato
Castiglioncello del Trinoro era difeso da fortificazioni, con cinque chiese all'interno delle mura e un palazzo comunale. Ben poco resta oggi di questo glorioso passato, che potrebbe avere origini etrusche: la Chiesa romanica di Sant'Andrea, una porta del '300 e il Palazzo Comunale. La sua
L'Abbazia risale al 1085 e rappresenta un esempio del monachesimo italiano e toscano. Il luogo è in posizione isolata ma strategica, che si estende tra Val di Chiana e Val d'Orcia. Viene prima posta sotto la protezione di Orvieto (1120), poi passa sotto la tutela della Repubblica di Siena e la
Salendo da Sarteano verso il convento dei Cappuccini, oggi abbandonato insieme alla Chiesa di San Bartolomeo, si incontra un luogo di grande suggestione con le pareti rocciose su cui si aprono antichi rifugi preistorici, ed un'arcata che porta ad alcune cellette, un tempo tombe etrusche, in una
Il monumento dedicato a Garibaldi, un obelisco in pietra con base quadrangolare e lapidi descrittive, si raggiunge attraverso un un percorso panoramico e brevissimo a piedi, dal centro di Sarteano: si trova dietro il parco delle piscine. Si parte da piazza Bargagli, lungo la via di Fuori si imbocca
Un parco è dedicato a due sarteanesi sbarcati a Marsala insieme a Garibaldi. Come si legge nella Gazzezza ufficiale del Regno d'Italia del 1878, che riporta l'elenco completo dei "mille" garibaldini, si tratta del numero 605 Margheri Girolamo, nato a Sarteano il 29 gennaio 1841 e Meschini Leopoldo
Il sarteanese Vincenzo Berdini, dopo aver indossato l'abito conventuale dei francescani, fu il primo commissario della Terrasanta assegnata a questo ordine. Nel 1641 dette alle stampe un libro sulla Palestina, a lungo una pietra miliare per la conoscenza del territorio.
Fra Bonaventura da Chieti, qui nato nel 1557, morì eremita in una grotta nei pressi di Castiglioncello il 7 maggio 1627. Si chiamava Orazio di Antonio de' Venere, della nobile famiglia Valignani, visse e morì in odore di santità. La leggenda narra che alla sua morte nacquero delle diatribe tra i
I Fanelli erano un'antica famiglia sarteanese, che compare già nel primo Statuto comunale conosciuto. Ferdinando I dei Medici concesse il castello di Sarteano, nel giugno del 1590, a Eustachio Fanelli e, alla morte del Granduca, Cosimo II confermò l'investitura estendendola agli eredi, per i
Nel giugno 1455 il famoso capitano di ventura Giacomo Piccinino, dopo essersi impadronito di Cetona, pose sotto assedio Sarteano. La resistenza degli abitanti, che avevano giurato di morire piuttosto che arrendersi, costrinse il Piccinino a ritirarsi dopo quattro giorni di inutili assalti. La gioia
Nel 1229 Alberto di Montauto condusse il primo assedio ben documentato al castello, strappandolo a Siena e concedendolo a Orvieto. La Repubblica senese ne tornò in possesso grazie a Francesco Lippi da Grotti, a cui affidò il comando della guarnigione. Questi, grande giocatore di dadi, con un
Tra il 1200 e il 1220 Raniero di Manente, feudatario di Sarteano, dopo aver incontrato al castello di Sarteano l'imperatore Ottone IV, lo seguì fino in Sicilia, conquistando e tenendo per sé e la sua famiglia Siracusa e buona parte del territorio dell'isola. Tentò poi di uccidere Federico II, ma
Nei pressi di Sarteano si nota uno scoscendimento brullo completamente privo di vegetazione che scende dritto lungo un rilievo, quasi segno d'una continua frana. In fondo, un abisso porta il nome di Buca del diavolo. Qui, nei pressi del castello delle Moiane si odono a volte grida e frusciare di
Sono il leone rampante in campo rosso, concesso l'11 settembre 1483 dal supremo Magistero della Repubblica di Siena e, da allora, stemma del Comune. O meglio, è l'incrocio tra il simbolo della Repubblica di Siena con l'arme dei Manenti - potente famiglia locale - con la rosa in alto (talvolta
Comune di Sarteano - Corso Garibaldi, 7 - 53047 Sarteano (Siena) - P.I. 00230120529 Ufficio cultura e turismo - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- +39 0578 269212 Ufficio turistico Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- +39 0578 269204 - +39 0578 265312
Il nostro sito utilizza cookie tecnici necessari a rendere semplice l'uso dei nostri servizi ai nostri visitatori e a collezionare informazioni con l'intenzione di rendere sempre migliore il servizio sia in termini di performance che di usabilità. Il nostro sito utilizza link e componenti di terze parti che potrebbero a loro volta generare cookie dei quali non possiamo essere responsabili. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta l’informativa sulla "Cookie policy completa".