Sarteano: il mio luogo segreto in Toscana

La Dolce Vita di Giuseppe Ragazzini

settembre 2014
breve (e incompleta) biografia di Peppe, artista sarteanese scelto per portare l'Italia nel mondo
La Dolce Vita di Giuseppe Ragazzini

Era il 1992 quando Giuseppe Ragazzini, quattordicenne, si trasferì da Roma insieme a papà Enzo e mamma Elisabeth (Bettie) in un bellissimo casolare toscano, sulle colline di Sarteano che guardano la Val di Chiana.

Sono gli anni del liceo classico Poliziano di Montepulciano (guidato dalla preside illuminata Maria Russo), delle prime cotte, delle gite, ma anche delle prime esperienze artistiche in ambito teatrale, musicale e pittorico. Sono anni passati su e giù per la strada bianca che separa il casolare dal paese in sella all'eroico SH rosso, con a fianco - almeno fino al laghetto –  Whisky, l'infaticabile e affettuoso quadrupede dal pelo arruffato. Poi, puntuale e ciclica, la pausa estiva sull'isola di Citera: canoa, pesca, immersioni e ricerca continua di quei legnetti levigati dal mare che tanto piacciono a papà Enzo per farne oggetti d'arte di ogni tipo.

Giuseppe ha vissuto così, con la conoscenza della città, la tranquillità che tuttora ricerca nelle campagne toscane di Sarteano e nel mare della Grecia e il fervore culturale di tante interminabili serate trascorse a parlare di arte, politica, filosofia, viaggi e vita in genere insieme agli amici e colleghi del padre, fotografo, vera e propria istituzione nel campo del reportagismo e della sperimentazione in camera oscura; a casa sue infatti non era infrequente prendere un thè con Vittorio Sermonti, Dino Zoff, Ludovica Ripa di Meana, fino a Paolo Pellegrin e Alan Flether.

Oggi, dopo tanta determinazione e tante porte chiuse in faccia, dopo le videoscenografie dello spettacolo Fazio/Saviano (Quello che non ho), il Premio Campiello, le copertine de Le Monde, i video di Elisa e degli Avion Travel, le videoscenografie live di Vinico Capossela, Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Gianna Nannini e tante personali in prestigiose gallerie in Italia e all'estero Peppe è l'artista scelto per presentare al mondo le immagini dell'Italia migliore, quella della Dolce Vita, quella di Nino Rota di Morricone, Piovani e non solo; quell'Italia felliniana sognatrice, spregiudicata, sfrontata, d'avanguardia culturale che ci riempie d'orgoglio e che ovunque è riconosciuta.

Sue le video scenografie de "La Dolce Vita: The Music of Italian Cinema", progetto ideato dalla casa discografica Sugar la cui anteprima mondiale si è tenuta a New York il 16 e 17 scorsi e che ha visto la New York Philarmonic Orchestra aprire la prestigiosissima stagione sinfonica di fronte a ospiti d'eccellenza quali Martin Scorsese e Woody Allen.

Ecco un approfondimento sul progetto:

"Due sold-out, 5400 spettatori, 2 standing ovation, 2 anni di lavoro, 16 musiche tratte dai film italiani più belli di sempre, 3 solisti pluripremiati e un premio Oscar sul palco. E' il trionfale bilancio delle due serate de La Dolce Vita: The Music of Italian Cinema, il progetto ideato da Sugar la cui anteprima mondiale si è tenuta a New York il 16 e 17 settembre scorsi. Per la prima volta in 173 anni la New York Philharmonic ha scelto di aprire la propria stagione con le grandi colonne sonore italiane. Due straordinarie serate che hanno affollato la prestigiosa Avery Fisher Hall (tra il pubblico anche un entusiasta Woody Allen) e che arriveranno in Italia nell'estate 2015, per due imperdibili date a Roma e a Verona organizzate da International Music and Arts.

''Il nostro obiettivo è far riscoprire la grande music da film italiana e renderla protagonista in Italia e nel mondo'', ha commentato con orgoglio Filippo Sugar, Chairman & CEO di Sugar che da due anni lavora al progetto. "Abbiamo unito l'eccellenza italiana con quella americana - ha detto Caterina Caselli- Abbiamo le migliori musiche scritte dai nostri grandi compositori. Partendo dal Lincoln Center, che può essere considerata la prima mondiale di questo progetto, dobbiamo portare il meglio della nostra musica nei palcoscenici più importanti del mondo".

Durante le due serate, la prima delle quali aperta da Alec Baldwin e dal premio Oscar Martin Scorsese, sono stati eseguiti brani tratti dai maggiori capolavori italiani, tra cui i Premi Oscar 8 ½, La Dolce Vita, Amarcord e gli indimenticabili Il Postino, il Gattopardo, Nuovo Cinema Paradiso, La Vita è Bella, scritti da maestri come Nino Rota, Ennio Morricone, Luis Bacalov, Armando Trovaioli, Riz Ortolani e Nicola Piovani nei nuovi straordinari arrangiamenti e orchestrazioni di William Ross. Gli oltre 80 elementi della New York Philharmonic sono stati magistralmente diretti dal maestro Alan Gilbert. Sul palco tre grandi artisti del calibro di Renée Fleming che ha interpretato "Your Love", brano tratto da "Once upon a Time in the West", Josh Groban che ha eseguito l'inedito, "Non penso a te", scritto da Giuliano Sangiorgi sulla colonna sonora del 1971 composta da Ennio Morricone per il film "Incontro" e Joshua Bell che ha incantato il pubblico con il suo assolo di violino in "Anonimo Veneziano". I tre artisti insieme hanno eseguito "Se" da "Nuovo Cinema Paradiso" e chiuso le serate con un'emozionante interpretazione di "Mi Mancherai", tratto da "Il Postino". Ad accompagnare il viaggio musicale, le video animazioni create dal talentuoso pittore, scenografo e visual-artist Giuseppe Ragazzini, arricchite da immagini di repertorio scelte grazie alla collaborazione con l'Istituto Luce Cinecittà. Il tutto diretto da Giampiero Solari che ha impreziosito con il suo tocco creativo, l'eccellenza assoluta del progetto".

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